Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Sistema Archivistico Nazionale
 
 IL PATRIMONIO ARCHIVISTICO - SCHEDA visualizza XML
 
 
Area dell'identificazione
livello
collezione, raccolta
codice identificativo
IT-ASBO-00009830
 
denominazione
Frammenti di manoscritti ebraici
 
estremi cronologici
secc. XI-XV
 
consistenza
187 pergamene 
 
Area delle informazioni sul contesto di provenienza
storia archivistica
: La raccolta comprende attualmente solo 187 degli 818 frammenti di manoscritti ebraici rinvenuti da Mauro Perani in occasione della ricerca condotta a partire dal 1986 nell'ambito del Progetto di Genizah italiana dell'Università di Bologna. Essi sono stati staccati a partire da una data imprecisata del XX secolo; in particolare non si conosce con precisione la data del distacco dei frammenti numerati da 1 a 48 - ad eccezione di quella dei nn. 37-38, staccati nel 1970 - mentre gli interventi successivi si collocano tra la fine degli anni Ottanta ed il 2012. Sino al 2011 tutti i frammenti staccati sono stati conservati in 6 delle allora 9 buste componenti la Raccolta di manoscritti (Codici ebraici, musicali, poemi cavallereschi), costituita, oltre che da pergamene ebraiche, da frammenti di codici latini, greci, francesi, provenzali e musicali, elencati con il semplice numero dell'inventario di sala e privi di strumenti di corredo esaurienti. In occasione delle ultime operazioni di distacco, i frammenti ebraici sono stati collocati in 17 nuovi contenitori ed è stato concepito l'attuale impianto di schedatura ed inventariazione, per cui all'interno del corpus di frammenti di manoscritti è stata individuata la sezione autonoma di quelli ebraici.
Per ciò che riguarda la provenienza dei registri e volumi da cui sono stati distaccati i frammenti che costituiscono la presente raccolta, essi sono stati rinvenuti nei seguenti fondi: Ospedale di San Francesco, Atti dei notai del distretto di Bologna, Corporazioni religiose soppresse, Diversorum notariorum, Ranuzzi-Cospi, Foro dei mercanti, Studio poi Università di Bologna, Tribunale del Torrone, Tribunali civili, Tribuni della Plebe, Ufficio Acque e strade, Ufficio del Registro, Ufficio delle Riformagioni, Vicariato di Argile, Vicariato di Caprara sopra Panico, Vicariato di Castel San Pietro, Vicariato di Frassineto, Vicariato di Galliera, Vicariato di Ligliano, Vicariato di San Giorgio di Piano, Vicariato di Varignana, Vicariato di Vergato. Non si hanno informazioni riguardo i fondi di provenienza dei registri dai quali sono stati staccati i seguenti frammenti: 4, 5, 6, 9.1, 9.2, 15, 17, 18.1, 18.2, 19, 21, 22, 23, 24, 25, 27, 28.1, 28.2, 29, 34, 35, 36, 39, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47. Va infine segnalato che all'interno delle camicie che conservano i frammenti nn. 111, 402, 406, 407, 466.1, 466.2 e 579 sono contenuti anche frammenti latini non identificati, molto probabilmente staccati dalla coperta del medesimo registro e mantenuti uniti alla relativa pergamena (dall'inventario a cura di M. Casale, pp. 6-7).
 
Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura
ambiti e contenuti
La raccolta è costituita da frammenti di manoscritti membranacei medievali riutilizzati in età moderna come coperte di registri archivistici, staccati e restaurati a più riprese dall'inizio del Novecento ad oggi. Si tratta di 61 carte e 126 bifolii membranacei, tra i quali si contano anche numerosi frammenti, strisce o pezzi di pagina tagliati in senso verticale o orizzontale ed incollati come allungamento del foglio intero - se esso risultava insufficiente per avvolgere il registro - la maggior parte dei quali era o è ancora incollata ad altri frammenti per formare un'unica coperta. I frammenti offrono una notevole panoramica della tipologia delle scritture ebraiche (italiana nei manoscritti più antichi, aškenazita e sefardita in quelli di epoche successive) a testimonianza dell'ingente produzione locale di testi, ma anche della ricchezza culturale della città, crocevia e luogo del successivo insediamento delle comunità ivi confluite a partire dal XIV secolo e. v. dopo l'espulsione dalle regioni aškenazite e sefardite. Sono scritti con inchiostri di diversi colori, per lo più bruno o nero, e spesso riccamente ornati con miniature e micrografie che tratteggiano figure di animali, motivi floreali o forme geometriche. I frammenti sono riconducibili a 104 manoscritti databili tra l'XI ed il XV secolo, così ripartiti quanto al soggetto: 10 manoscritti biblici, contrassegnati, come da catalogo, dalla lettera B; 13 manoscritti di commenti alla Bibbia (lettera C); 2 manoscritti di dizionari e lessici (lettera D); 9 testi halakici (lettera H); 1 testo midrašico (lettera M); 8 manoscritti liturgici e di preghiera (lettera P); 3 testi di carattere scientifico (lettera S); 56 testi di Talmud, Mišnah, compendi e commenti talmudici; 2 manoscritti dal contenuto non identificato.
Fra i rinvenimenti più importanti della Genizah di Bologna vanno sicuramente annoverati i frammenti talmudici; in particolare si segnalano le rarissime testimonianze del Talmud palestinese (frammenti nn. 275, 457, 564, 574 e 107.2), oltre a quelle, più numerose, del Talmud babilonese. Tra le scoperte più rilevanti figurano il Commento perduto a Geremia ed Ezechiele attribuito in un primo momento al poeta, grammatico e commentatore biblico spagnolo Avraham ibn Ezra ed in seguito, con certezza, al commentatore Mena?em ben Šim‘on da Posquieres (frammenti nn. 285.1 e 285.2), ed i commenti sinora ritenuti smarriti o inesistenti alla Torah, ai Profeti e ai Salmi dell'esegeta biblico francese Yosef Qara (frammenti nn. 509.1-2, 302.1-2, 469.1-2). Si segnalano inoltre lo Yalqu? Šim‘oni, l'unico manoscritto aškenazita del XIV secolo fra quelli qui rinvenuti a contenere un testo midrašico (frammenti nn. 385, 458, 496, 500.1-2) e l'unico esemplare, seppur parziale, di un componimento poetico (Qerovah) di Yehudah Zevadyah (fr. 426), del quale esisteva una sola copia conservata presso la Biblioteca Universitaria di Torino, andata distrutta nell'incendio del 1904. Si ricordano infine i frammenti tratti da celebri opere scientifiche, come il Canone di Avicenna (nn. 403-408, con i titoli in lettere capitali quadrate e in inchiostro rosso), i Summaria Alexandrinorum delle opere di Galeno (n. 525) ed il Kitab al-Ta?rif di Albucasis (nn. 215.1-2, 30.1-2, 31.1-2, 32.1-2, 33.1-2) (dall'inventario a cura di M. Casale, pp. 3 e 8).
 
stato della documentazione
criteri di ordinamento
La collezione si presenta attualmente conservata in 17 contenitori in cartone neutro e in camicie di carta a ph neutro. I 187 frammenti sono ordinati progressivamente sulla base della numerazione attribuita a ciascuno di essi. Su ogni camicia è indicato il numero del frammento, il numero della busta e la segnatura archivistica del registro di provenienza, ove individuato. Dove presenti, sono state indicate le segnature precedenti (dall'inventario a cura di M. Casale, p. 8).
 
Area delle informazioni relative alla documentazione collegata e complementare
riferimenti bibliografici
I frammenti ebraici di Bologna. Archivio di Stato e collezioni minori. Inventario e catalogo redatti da Mauro Perani e Saverio Campanini, Firenze, Leo S. Olschki Press, 1997.
 
Area delle informazioni relative alle condizioni di accesso e utilizzazione
inventari presenti in sala di studio
651-A, sezione VII. A cura di M. Casale (2012)
 
Area delle note
Note sulla compilazione: Descrizione compilata sulla base di ISAD(G): "General International Standard Archival Description" (trad. it. pubblicata in «Rassegna degli Archivi di Stato», LXIII, 1, 2003). F. Delneri, febbraio 2019
 
 
 
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